Il nome Gordi è nato nel 2010 davanti ai fornelli di una casa in affitto in Giudecca; alcuni di noi erano a Venezia per un laboratorio con Anatolij Vasiliev. “Gordi”, così, per gioco, un po’ in omaggio alla nostra accademia, la Grassi, un po’ perché suona bene; in latino, gurdus è un terreno fertile, poi c’è il billete gordo che in spagnolo è il biglietto fortunato. Sarebbe “Teatro dei Gordi”, ma ci chiamano Gordi anche perché non abbiamo un teatro. Abbiamo una città d’adozione, Milano. Abbiamo collaborato all’organizzazione di IT Festival del Teatro Indipendente alla Fabbrica del Vapore, scintilla per un primo e unico spettacolo di teatro per l’infanzia: un adattamento del GGG di Roald Dahl. Nel 2015, grazie al bando FUnder35, ci ricentriamo su una nuova proposta artistica ricevuta da Riccardo Pippa, che da qui in poi diventerà il regista della compagnia: un canovaccio su una Morte maldestra che deve svolgere il suo mestiere. Ilaria Ariemme inventa per noi e con noi le maschere dello spettacolo che prende in prestito il titolo dalla poetessa polacca Wislawa Szymborska: Sulla morte senza esagerare. Realizziamo i primi 20 minuti del lavoro a Crevalcore, dagli amici di Sementerie Artistiche. Dopo i primi riconoscimenti otteniamo una coproduzione col Tieffe Teatro Menotti e debuttiamo lì nel 2016. Il fermento artistico porta con sé anche fallimenti creativi, bandi persi e lunghe residenze che non hanno mai portato ad uno spettacolo. Ma Sulla morte continua a replicare e il “billete gordo” è quello che porta Andrée Ruth Shammah, direttrice del Teatro Franco Parenti, a vederlo. Le piace e si offre di coprodurre il progetto successivo.
Sito web: www.teatrodeigordi.it