San Ginesio ''Borgo degli Attori''
Nel 2020, mentre tutti i teatri e i luoghi della cultura erano costretti a restare chiusi a causa della pandemia, lasciando spettatori e professionisti orfani dei propri spazi di riferimento, è nato il GINESIO FEST e, con esso, il Premio San Ginesio “All’arte dell’Attore”, che prende spunto da una proposta del grande attore teatrale e cinematografico di fama internazionale Remo Girone, il quale ricordò al sindaco del Comune di San Ginesio che, al momento del suo diploma presso l’Accademia Nazionale di Arte Drammatica, gli venne regalata come portafortuna una medaglietta con l’effige del Santo Ginesio, appunto il Protettore degli attori.
Il cuore del progetto consiste nella volontà di animare il borgo non solo nel periodo estivo con le giornate d festival (nella seconda metà del mese di agosto) ma durante l’intero anno, contribuendo, a partire dalla cultura teatrale, alla rinascita di un territorio martoriato dal sisma e dallo spopolamento.
Con il ritorno all’operatività del Teatro “Giacomo Leopardi” (2022/2023) e dell’Ostello Comunale, attrezzato con mense e oltre 200 posti letto (2023/2024), sarà possibile progettare un cartellone di eventi ancora più ambizioso dal punto di vista artistico e, grazie al potenziamento della ricettività a prezzi convenzionati, si potrà immaginare un salto di qualità anche nell’accoglienza dei professionisti della Scena.
Le numerose e diversificate iniziative proposte dal Ginesio Fest in diversi spazi del borgo, che vengono così rivitalizzati e rifunzionalizzati, porteranno a far identificare il Borgo di San Ginesio con il Borgo degli Attori, una meta privilegiata in cui non solo si celebra il mestiere dell’attore, ma dove lo si studia e approfondisce.


I punti di forza
1.
2.
3.
4.
5.
6.
Una lunga tradizione di musici, giullari e teatro
Appartiene a San Ginesio, inoltre, il primo Teatro Stabile delle Marche, un teatro ligneo al centro della pubblica piazza, piantato su 50 pali, con una copertura di panni e una capienza di mille persone, risalente al 1547. Di questo edificio, che rimase in piedi solo due anni, ci parlano gli storici di San Ginesio, che narrano come le commedie recitate dalla gioventù del luogo richiamassero spettatori da ogni dove.
Nei secoli successivi, l’arte teatrale continuò ad essere esercitata nel chiuso dei palazzi, sotto forma di Sacre rappresentazioni, e solo nel 1877 la città riuscì ad avere un nuovo Teatro stabile. Al posto del Palazzo del Magistrato, cioè il Palazzo Defensorale dei Priori, venne eretto il Teatro Comunale, inaugurato nell’agosto di quell’anno con “Addina”, idillio del poeta locale Alfonso Leopardi, musicato a banda dal maestro locale, Vincenzo Bruti.

San Ginesio ''Borgo degli Attori''
Nel 2020, mentre tutti i teatri e i luoghi della cultura erano costretti a restare chiusi a causa della pandemia, lasciando spettatori e professionisti orfani dei propri spazi di riferimento, è nato il GINESIO FEST e, con esso, il Premio San Ginesio “All’arte dell’Attore”, che prende spunto da una proposta del grande attore teatrale e cinematografico di fama internazionale Remo Girone, il quale ricordò al sindaco del Comune di San Ginesio che, al momento del suo diploma presso l’Accademia Nazionale di Arte Drammatica, gli venne regalata come portafortuna una medaglietta con l’effige del Santo Ginesio, appunto il Protettore degli attori.

Il cuore del progetto consiste nella volontà di animare il borgo non solo nel periodo estivo con le giornate d festival (nella seconda metà del mese di agosto) ma durante l’intero anno, contribuendo, a partire dalla cultura teatrale, alla rinascita di un territorio martoriato dal sisma e dallo spopolamento.
Con il ritorno all’operatività del Teatro “Giacomo Leopardi” (2022/2023) e dell’Ostello Comunale, attrezzato con mense e oltre 200 posti letto (2023/2024), sarà possibile progettare un cartellone di eventi ancora più ambizioso dal punto di vista artistico e, grazie al potenziamento della ricettività a prezzi convenzionati, si potrà immaginare un salto di qualità anche nell’accoglienza dei professionisti della Scena.
Le numerose e diversificate iniziative proposte dal Ginesio Fest in diversi spazi del borgo, che vengono così rivitalizzati e rifunzionalizzati, porteranno a far identificare il Borgo di San Ginesio con il Borgo degli Attori, una meta privilegiata in cui non solo si celebra il mestiere dell’attore, ma dove lo si studia e approfondisce.
I punti di forza
1. Esclusività territoriale ed originalità dell'idea
2. Ricadute sul territorio in termini di promozione turistica e culturale
3. Contesto territoriale e bellezza del borgo
4. Creazione di relazioni con realtà culturali locali e regionali
5. Progettualità di lungo periodo
6. Forte appeal dell'evento
Una lunga tradizione di musici, giullari e teatro
Dai documenti presenti nell’archivio comunale emerge la grande sensibilità della comunità ginesina nei confronti della musica e dello spettacolo in genere. Occasione di tali spettacoli era la festa del Patrono, il 25 agosto, sempre celebrata con ricchezza e sfarzo, come del resto prevedeva lo Statuto cittadino. Tali documenti consentono di avviare un approfondimento sull’esistenza di un’attività teatrale popolare a San Ginesio sullo scorcio del secolo XIV e di individuare le origini della tradizione dello spettacolo musicale, che farà di San Ginesio per più di un secolo uno straordinario centro di aggregazione di musici, dilettanti o di professione, provenienti da svariati luoghi e radunati per celebrare il patrono della città. San Ginesio, protettore dei mimi e degli attori, è iconograficamente sempre raffigurato in veste di giullare in atto di suonare la viola o il ribechino, come testimoniato dai dipinti di Lorenzo Salimbeni e Pietro Alamanno nella Pieve Collegiata del comune ginesino.
Appartiene a San Ginesio, inoltre, il primo Teatro Stabile delle Marche, un teatro ligneo al centro della pubblica piazza, piantato su 50 pali, con una copertura di panni e una capienza di mille persone, risalente al 1547. Di questo edificio, che rimase in piedi solo due anni, ci parlano gli storici di San Ginesio, che narrano come le commedie recitate dalla gioventù del luogo richiamassero spettatori da ogni dove.

Nei secoli successivi, l’arte teatrale continuò ad essere esercitata nel chiuso dei palazzi, sotto forma di Sacre rappresentazioni, e solo nel 1877 la città riuscì ad avere un nuovo Teatro stabile. Al posto del Palazzo del Magistrato, cioè il Palazzo Defensorale dei Priori, venne eretto il Teatro Comunale, inaugurato nell’agosto di quell’anno con “Addina”, idillio del poeta locale Alfonso Leopardi, musicato a banda dal maestro locale, Vincenzo Bruti.