di e con Christian La Rosa
Tratto dal libro “Omicidio in danno del dottor A.” di Sergio Anelli
Collaborazione ai testi Camilla Bassetti
Orario
(Domenica) 21:30
Luogo
Auditorium di Sant'Agostino
Via Giacomo Matteotti, 18 - San Ginesio
Dettagli
Una sera di marzo di quasi
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Una sera di marzo di quasi quarant’anni fa, il dottor Amedeo Damiano rientra a casa, al termine di una comune giornata di lavoro alla guida dell’ospedale di Saluzzo, una piccola cittadina in provincia di Cuneo. Appena varcato il portone del palazzo, dove vive con la moglie e quattro figli, viene aggredito da due uomini che aprono il fuoco. Quello che doveva essere una sorta di avvertimento, una “gambizzazione”, finisce però in tragedia. I colpi di pistola, oltre a fratturargli il femore, lesionano anche il midollo spinale, paralizzandolo. Morirà in una clinica emiliana, dopo un disperato, ma infausto, tentativo di riabilitazione.
“Credo che cercando con attenzione nella storia recente del nostro Paese, si possano reperire pagine eroiche di una Resistenza “moderna”. Quella di Amedeo Damiano è una di queste: una storia sconosciuta ai più, forse dimenticata, passata in sordina, accantonata perché poco sensazionale o perché troppo scomoda. Ripercorrendone però le fila e districandosi tra i protagonisti, gli intrighi politici ed economici, i vari processi e gli infiniti intoppi burocratici, si percepisce subito che dietro la morte insensata di quest’uomo si nasconde qualcosa macchiato di atteggiamenti pericolosamente vicini a quelli di carattere mafioso.
Qualcosa di troppo vergognoso da rispolverare (e riscoprire). Storie. Più o meno ricordate. Alcune di più, altre di meno. Storie di vittime. E le vittime sono tutte uguali, o forse no? Le vittime sono senza orientamento politico, o forse no? Le vittime hanno tutte la stessa importanza. E allora perché tanto silenzio? Da queste domande, è nata la spinta per raccontare questa vicenda, anche se lontana dalle grandi città. Proprio perché soffocata dal perbenismo muto della provincia, ho pensato potesse essere giusto renderla viva e presente, senza la pretesa di voler dare risposte, ma semplicemente per farla conoscere per ciò che è stata veramente: una pagina di solitudine giudiziaria, che non è mai stata in grado di fare luce sui mandanti di questo sanguinoso gesto.”
Christian La Rosa
INGRESSO GRATUITO